Mi ero quasi disabituata a sentirlo dire.
Oggi andando alle Cham Islands con il diving di Lodovico, un Italiano che vive a Hoi An da ormai 15 anni, abbiamo conosciuto diversi altri viaggiatori che stavano percorrendo il Vietnam come me. Alcuni Italiani e altri francesi, coreani e coppie miste. Anche gli istruttori provengono da diverse parti d’Europa. Inevitalmente lo scambio sulle impressioni diventa interessante. Ognuno con il proprio bagaglio e i propri consigli.
Il padre torinese con due figli adolescenti simpaticissimi, il viaggiatore solitario che percorre il paese da sud a nord, dicendo male delle Phu Quoc e che tutte le sere prende il motorino e va a Da Nang, perché li c’è vita. Poi la Francese insegnante single che da 15 anni viene in Vietnam d’estate per 6 settimane e la coppia milenese che ha girato l’oriente in lungo e in largo. E la coppia di giovani Newyorkesi che ha lasciato il lavoro e per 2 mesi gira il mondo per poi trasferirsi a L.A. Da quando sono a Hoi An ho avuto modo di conoscere di conoscere gente da tutto il mondo. Americani e inglesi alla cooking class e poi oggi. Ho sempre amato viaggiare. Anche per questo. E per la banana fritta dei baracchni di Hoi An.