Venezia. È una delle mie città del cuore. Non c’è niente di più emozionante che arrivare a Venezia dal mare. È uno spettacolo di una decadenza mozzafiato.
Di Venezia amo i palazzi ricchissimi, le altane e i giardini affacciati sul Canal Grande, andare sempre a piedi su e giù per calli e ponticelli. Il labirinto in cui alla fine non ti perdi mai. Il il sestiere popolare di Castello con i panni stesi. I bacari antichi, il mercato di Rialto e il rumore dei miei tacchi sul selciato nelle serate deserte e silenziose della perla della Laguna.
Venezia per me è anche lavoro. L’evento più bello e glamour che organizzo ogni anno. Con il resto dello staff alloggio al Westin Europa & Regina, a San Marco Vallaresso.
È sontuoso. E molto veneziano, nello stile architettonico e, soprattutto, nel modo di fare dei Veneziani che ci lavorano.
Saloni, lampadari di Murano, marmi lucenti, stucchi e tappezzerie. E un pontile affacciato sul Canal Grande e sulla Chiesa della Salute, dive far colazione, con il sole che ti scalda e la bellezza che ti acceca.
E poi Palazzina Grassi. Un buen retiro. Nascosto dietro Palazzo Grassi, hotel boutique senza isegna, è un capolavoro fusion, firmato da Phillip Stark. Suite tutte luci, grandi specchi e vetri di Murano, una terrazza segreta tra i palazzi e una sala all’ingresso dove fai colazioni a qualsiasi ora, lavori, chiacchieri, pranzi o organizzi una festa. Tutto si può fare. La general manager Linda Mariotti e la pr Simona Veronesi sono fantastiche. Palazzina Grassi, this must be the place. Per me.