Lo chef è inequivocabilmente guapponese. Il decor molto cinese, la cucina fusion e squisita. The place to be. Il piccolo ristorante, con pareti piastrellate dipinte di un colore tra il pavone e il carta da zucchero, ricoperte di azzardate stampe vetero comuniste, si estende per il lungo. Al centro in nastro magnetico con le ciotoline delle più varie porzioni di cibo, che spaziano dai ravioli, al bamboo, dai funghi shitake, al sushi fino a noodle e ravioli. Scegli il brodo che viene collocato in apposito sito sul tavolo, con fornello incorporato, le salse e poi attingi a profusione dal nastro. Molto social e delizioso. Rue de gravilliers, Parigi.